
A cura della Redazione Biblioteca
Che si parli di servizi al cittadino o di organizzazione del lavoro, sistema educativo o innovazione; che si parli di politica ambientale o qualità della vita o che si cerchino soluzioni per incentivare l’attività di imprenditori e liberi professionisti, ebbene: il modello che sempre ritorna come nostra stella polare e che sostanzialmente in tutti questi ambiti è diventato un vero e proprio caso di studio è la Svezia. Svezia che è costantemente nella top 10, per non dire nella top 5, delle nazioni dove tutto funziona, il welfare è eccellente, il lavoro non manca, i ragazzi “escono di casa” a 18 anni (contro i trentenni italiani) e fanno stage pagati, trovano lavoro, prendono sabbatici “garantiti” dalle aziende stesse
per sviluppare idee imprenditoriali, usufruiscono di congedi parentali (anche i papà), pagano il caffè al bar con la carta di credito perché il contante non si accetta più e così via. Ma come è stato possibile costruire questo sistema? Quali rapporti di forze e di risorse hanno permesso questo equilibrio che per molti altri Paesi, in fondo non così lontani, sembra semplicemente un miraggio, per non dire un miracolo?
Nella Biblioteca del Professor Grassetti, tra i primi volumi ad entrare nel suo fondo (ex libris nr. 317), si trova il libro Social welfare in Sweden di Karl J. Höjer, una pubblicazione dalla bella copertina verde, voluta e stampata da The Swedish Institute a pochi anni dalla sua fondazione (il libro è del 1948, l’istituto nacque nel 1945: https://si.se/en/). Così si legge nella prefazione: «Sia lo Stato sia i privati cittadini hanno un interesse enorme nel welfare. I provvedimenti in Svezia riguardo a questo tema sono stati oggetto di studio anche all’estero. Perciò, l’istituto ha ritenuto necessario e utile pubblicare un report sulla formazione di tale programma sociale e sulle sue linee guida, che si sono riflesse in un’ampia legislazione e in una serie di passi concreti portati avanti dalle autorità statali e regionali. Hanno inoltre contribuito al welfare imprenditori e organizzazioni commerciali» (trad. it.). In sostanza, il volume contiene spiegati per filo e per segno i segreti di come la Svezia abbia scientemente prodotto, sviluppato e perfezionato il suo modello, frutto di uno sforzo legislativo e organizzativo che ha interessato almeno gli ultimi 80 anni.
Ecco allora descritti nel manualetto, settore per settore e con molte foto d’epoca (se ne riportano solo due in figura), i provvedimenti di volta in volta valutati e applicati: in ambito lavorativo, programmi di mentoring per giovani, assicurazioni, contratti speciali, forti investimenti per un uso intelligente del territorio tramite politiche abitative mirate, leggi per regolare il lavoro delle donne e dei giovani, programmi di educazione sportiva e ambientale, politiche per la casa e la famiglia, un massiccio investimento nella sanità. È tutto nero su bianco: basta sfogliare il libretto illustrato. E chissà che in questo opuscolo del 1948 non si possa trovare qualche spunto anche per il nostro futuro.