A cura della Redazione Biblioteca
Molti ricordano la notte del 20 luglio 1969 quando, nel caldo torrido, chiunque fosse dotato di un televisore rimase per ore con il fiato sospeso ad assistere allo sbarco dell’uomo sulla luna. Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11, calpestava allora per la prima volta il suolo del nostro satellite.
Il 20 luglio 2021, 52 anni dopo, una nuova impresa spaziale è entrata nella storia. Dopo un anno e mezzo di pandemia, con confini chiusi, quarantene, divieti di circolazione, nonché la necessità di green pass per potersi spostare, il sempre geniale Jeff Bezos, fondatore di Amazon in pensione da qualche giorno, ha pensato, per le sue vacanze, di puntare verso l’alto. E così ha portato a termine un progetto ambiziosissimo, che ha spalancato le porte a una nuova era del turismo. La società da lui stesso fondata oltre 20 anni fa, la Blue Origin, ha messo a punto un razzo con il quale Bezos, insieme al fratello Mark e a due passeggeri (l’ultraottantenne ex pilota Mary Wallace Funk e il diciottenne Oliver Daemen) ha preso il volo verso lo spazio.
Il volo è durato poco più di dieci minuti e l’astronave New Shepard non è entrata in orbita, riatterrando a poca distanza dal punto di lancio, nel Texas occidentale, ma la missione è stata un successo. Un nuovo mercato, quello del “turismo spaziale”, e nuove prospettive di impresa si sono aperti, segnando probabilmente un punto di non ritorno. La stessa NASA si è complimentata con Bezos, auspicando collaborazioni future. Così l’ex CEO di Amazon, andato in pensione a 57 anni con un patrimonio stimato di quasi 200 miliardi di dollari (due volte la ricchezza della monarchia britannica), ha festeggiato il suo ritiro dall’azienda. Un ritiro avvenuto ufficialmente il 5 luglio e anche in questo caso in una data simbolica: il 5 luglio 1994 veniva infatti fondata Amazon, azienda di e-commerce cresciuta nel tempo grazie alla straordinaria capacità di visione e di innovazione di Bezos. Una capacità premiata in particolare nell’ultimo anno, anno horribilis per l’economia di mezzo mondo, durante il quale invece il valore delle azioni Amazon è “esploso” proprio a causa della pandemia: il colosso di Bezos si è fatto trovare pronto all’occasione e ha moltiplicato i propri guadagni, non senza una serie di polemiche relative alle condizioni di lavoro dei propri dipendenti. A questo proposito, il dibattito pubblico è infuocato: ecco qualche suggerimento di lettura per approfondire e per provare a comprendere i contorni di quella che è stata definita bezonomics, di cui nel futuro (e nello spazio) si sentirà ancora molto parlare.