A cura della Redazione Biblioteca
Arrivati alla fine di questo 2021 ancora purtroppo funestato dalla pandemia e dalle sue varianti, guardiamo con speranza al futuro e all’anno che verrà. Che sia un anno di serenità, di bellezza. Che sia un Anno Nuovo per un Nuovo Mondo.
E a proposito di Nuovo Mondo e dell’auspicio di nuove scoperte, riportiamo una notizia clamorosa, pubblicata qualche tempo fa sulla rivista americana Terrae incognitae, frutto del lavoro di ricerca condotto dall’équipe di Paolo Chiesa, professore di Letteratura latina medievale presso l’Università degli Studi di Milano. Lo studioso e i suoi numerosi collaboratori hanno scoperto che, intorno alla metà del Trecento, circa 150 prima della spedizione di Colombo, il milanese Galvano Fiamma, frate domenicano, menzionava, nella sua Cronica Universalis, una terra chiamata ‘Marckalada’, situata a ovest della Groenlandia.
Galvano scrisse diverse opere storiche in latino. Connesso con i Visconti di Milano, aveva accesso a una grande biblioteca e a molte fonti per il suo lavoro. La Cronica Universalis, ad oggi ancora inedita, fu forse la sua ultima opera, scritta alla metà circa del Trecento e rimasta incompleta. L’operazione è risultata complessa anche perché il testo sopravvive in un unico manoscritto, copiato alla fine del XIV secolo a Milano e posseduto da un privato, che ha messo a disposizione il prezioso manufatto per una riproduzione fotografica.
Nel terzo libro della Cronica, l’autore propone un excursus sulle regioni più esotiche e lontane del globo, menzionando in particolare luoghi dove è difficile vivere: per questa descrizione, Galvano utilizza come fonti di informazione testi antichi (come Isidoro e Solino), testi più “recenti”, come i resoconti di Marco Polo, ma anche i racconti orali di marinai venuti in contatto con le popolazioni islandesi e norvegesi. In questi racconti si cita una terra, a occidente della Groenlandia, che viene detta ‘Marckalada’, dove abitano giganti e le case sono fatte di pietre così grandi che nessun uomo solo potrebbe spostarle. In questa terra vivono animali, piante e uccelli in grande quantità, ma di essa non si sa nulla di certo… Tale regione in effetti compariva già in diversi testi della tradizione medievale islandese, ma la menzione di una terra di Markland o Marckalada non era mai stata registrata fuori dell’area nordica. Mai un riferimento si era trovato in Europa, dove si credeva fosse sconosciuta: la Cronica di Galvano costituisce dunque la prima testimonianza scritta di una, per quanto embrionale, coscienza dell’esistenza del continente americano in area Mediterranea, e in particolare a Milano, forse sulla base di racconti arrivati in città dal porto di Genova.
Ulteriori investigazioni potranno portare a sviluppare questa nuova via di indagine (maggiori dettagli qui) e forse il Nuovo Anno ci porterà ulteriori sorprese e nuovi modi di guardare al passato così come al futuro. L’evidenza è che la ricerca (umanistica e scientifica) porta sempre buoni frutti; l’augurio per il 2022 è che, in particolare quella medica, porti anche il Nuovo Mondo di cui abbiamo tutti bisogno.