Intervista a Salvatore Trifirò – Corriere della Sera, 17/04/2023
“A 91 anni vinco le cause e anche l’oro sui 60 metri. sono sfuggito a due attentati”
Il giuslavorista: nelle trattative più lunghe mi tolgo le scarpe
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Salvatore Trifiro
La mia storia professionale comincia nel 1955 con l’ingresso nello Studio del Prof. Cesare Grassetti, uno dei più grandi, se non il più grande, avvocato civilista del ’900, Titolare della cattedra di Diritto Civile presso l’Università Statale di Milano, successivamente Preside della stessa Facoltà, già Professore di Diritto del Lavoro nelle Università di Cagliari e Catania.
Fui ammesso nel Suo Studio dopo aver superato a Milano gli esami di Procuratore Legale essendo risultato il primo fra i 3000 partecipanti e dopo aver superato la prova propostami con la redazione di una comparsa di costituzione in appello in tema di concorrenza sleale. Il Prof. Grassetti mi chiese se intendevo seguirlo nella carriera universitaria o nell’avvocatura. Scelsi l’avvocatura. Cominciai così ad occuparmi, dapprima sotto la Sua guida - e successivamente sempre più in autonomia - di tutte le più importanti controversie che si dibattevano allora in Italia tra le più grandi Imprese nazionali ed estere e le grandi Famiglie dell’epoca: dal diritto civile a quello successorio e matrimoniale, dal diritto societario a quello commerciale, brevettuale e al diritto del lavoro. Nel 1973 entrò in vigore il rito del lavoro che imponeva, per quanto riguarda le cause di lavoro, l’oralità dei processi e così la continua presenza nelle aule giudiziarie divenuta impegnativa anche per il clima infuocato di quegli anni. Contro il parere del Prof. Grassetti, secondo cui sarebbe stato più producente per il mio futuro professionale che tralasciassi il diritto del lavoro e continuassi ad occuparmi delle vicende civilistiche latu sensu intese (brevetti, concorrenza sleale, impugnative di delibere assembleari di società quotate etc.), poiché nessuno dei Collaboratori dello Studio si faceva avanti per affrontare le cause di lavoro in quegli “anni di piombo”, cominciai ad occuparmene personalmente frequentando quotidianamente le aule giudiziarie ed ottenendo successi, che venivano riportati dalla stampa dell’epoca e dai media. A Milano ero rimasto l’unico avvocato ad assistere le aziende ed ero sfuggito miracolosamente a due attentati delle BR. Pur occupandomi prevalentemente di questioni giuslavoristiche continuai ad interessarmi di importanti questioni civilistiche a cui si aggiunsero gli arbitrati vuoi come avvocato, vuoi come Presidente.
Nel 1986 costituii con i miei valorosi collaboratori di allora - e tuttora Partners dello Studio - lo Studio Trifirò & Partners Avvocati che ha continuato l’opera da me intrapresa negli anni passati, dando - con la trattazione di decine e decine di migliaia di cause ed avendo sempre di mira la conciliazione delle controversie prima ancora dei giudizi - un contributo decisivo alla creazione del diritto del lavoro vivente: con l’affermazione di importanti principi di diritto in tema di agitazioni sindacali legittime, diritto di sciopero, di licenziamenti individuali e collettivi, di cassa integrazione, mobbing, di rapporti di lavoro autonomo e subordinato, di procedure conciliative e di diritto sindacale.
Lo Studio - nel quale svolgo tuttora la mia attività professionale - assiste le più importanti Imprese nazionali ed estere, loro Amministratori Delegati, Direttori Generali e Collaboratori per la realizzazione dei loro obbiettivi.