Convegno Nazionale Lavoro 4.0 | Innovazione digitale: categorie giuridiche alla prova
Gli aspetti obbligatori del contratto di lavoro nell’era digitale – retribuzione, orari, conciliazione vita e lavoro, welfare
Coordinatore: Avv. Mario Cammarata
Interventi: Avv. Ilaria Milianti
Avv. Filippo Maria Giorgi
Avv. Giampiero Falasca
L’introduzione delle nuove tecnologie nel rapporto di lavoro impatta anche sulle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.
Sempre più datori di lavoro, infatti, sottoscrivono accordi individuali con i propri dipendenti attraverso i quali questi ultimi rendono la prestazione lavorativa attraverso il “lavoro agile” (o smart working), modalità di esecuzione del rapporto di lavoro caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e da un’organizzazione del lavoro non più strettamente legata alla presenza fisica del lavoratore sul luogo di lavoro, ma piuttosto definita per fasi, cicli e obiettivi, stabiliti mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro.
Prendendo, pertanto, spunto da quanto sopra, gli interventi dei relatori porranno l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto.
Vi sarà poi un’analisi approfondita delle problematiche legate sia alla disciplina della durata del lavoro e dell’orario nello smart working sia alle tematiche della sicurezza del “posto di lavoro”.
Gli approfondimenti si estenderanno, ovviamente, anche al cd. “diritto alla disconnessione” nonché all’adozione dei necessari strumenti per mantenere una distinzione fra sfera professionale e dimensione privata dello smart worker (conciliazione vita e lavoro).
Vi saranno, infine, considerazioni in merito alle tutele del “lavoratore digitale” con un cenno alle prime forme ancora embrionali di contrattazione collettiva in tema di smart working.
Sarà anche affrontato l’argomento del welfare aziendale, inteso come l’insieme delle iniziative – di natura contrattuale o unilaterali da parte del datore di lavoro – volte a incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia attraverso una diversa ripartizione della retribuzione, che può consistere sia in benefit di natura monetaria sia nella fornitura di servizi, o un mix delle due soluzioni.
Curare il benessere dei propri collaboratori è, infatti, sempre più spesso percepito anche dalle aziende come un fattore determinante per un business sano e in crescita: il welfare in azienda rappresenta oggi uno dei principali strumenti per favorire la conciliazione vita lavorativa – vita privata dei dipendenti, nonché un mezzo tramite il quale aumentarne il potere d’acquisto e, attraverso il miglioramento del clima sul posto di lavoro, favorire anche la diminuzione di turnover e assenteismo.
È quindi indiscutibile che il welfare aziendale sia un elemento sempre più presente all’interno dei tavoli di confronto sulle politiche retributive tanto che, sebbene in misura ancora relativamente ridotta, non sembra ormai più possibile prescindere dall’erogazione di parte della retribuzione in forma di beni e/o servizi.