
di Vittorio Provera
Censura all’avvocato che nella corrispondenza usa espressioni sconvenienti sui colleghi, anche se i fatti sono veri.
È legittima la sanzione della censura inflitta all’avvocato che, in una lettera raccomandata, esprime apprezzamenti sconvenienti sui colleghi per l’attività svolta nell’ambito di una vertenza aziendale di lavoro, in cui anche il medesimo aveva partecipato in diverso giudizio.