La deduzione in giudizio di fatti “nuovi” non sempre viola il principio di immutabilità della contestazione disciplinare
a cura dell’Avv. Antonio Cazzella, Studio Trifirò & Partners Avvocati – NT+Diritto, 24/11/2020 Con sentenza n. 22076 del 13 ottobre 2020 la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla possibilità di configurare una violazione dell’art. 7 Stat. Lav. (norma che, come noto, tutela il diritto di difesa del lavoratore) nel caso in cui il datore di lavoro deduca in giudizio fatti nuovi rispetto a quelli oggetto della contestazione disciplinare, ovvero nel caso in cui nuovi fatti emergano nel corso dell’istruttoria. Nella fattispecie in esame, una lavoratrice era stata licenziata in quanto si era fatta consegnare, da un collega di lavoro, …
La natura giuridica dei buoni pasto e la revocabilità da parte del datore di lavoro
Commento a cura dell’avv. Antonio Cazzella – Trifirò & Partners Avvocati Con sentenza n. 16135 del 28 luglio 2020 la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla domanda di un lavoratore che aveva chiesto di accertare l’illegittimità della revoca unilaterale, da parte del datore di lavoro, dell’erogazione dei buoni pasto. In particolare, secondo la prospettazione del lavoratore, il buono pasto doveva considerarsi parte integrante della normale retribuzione, anche in conseguenza di una “legittima aspettativa” derivante dalla reiterata e generalizzata prassi aziendale protrattasi dal 1999 al 2006. Leggi l’intero articolo qui! …
Le novità introdotte dalla legge di conversione del Decreto Rilancio
Luca Peron e Diego Meucci – Trifirò & Partners Avvocati È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 180 del 18 luglio 2020, la Legge 17 luglio 2020, n. 77, con la quale è stato convertito in legge, con modificazioni, il Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 (c.d. “Decreto Rilancio“), recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Tante le novità introdotte in sede di conversione. Leggi l’intero articolo qui! …
Indennità risarcitoria parametrata alla sola anzianità di servizio: nuova bocciatura da parte della Consulta
A cura di Roberto Pettinelli – Trifirò & Partners Avvocati Il 16 luglio scorso la Corte Costituzionale ha depositato le motivazioni della sentenza (n. 150/2020) con la quale ha dichiarato l’incostituzionalità del criterio di calcolo dell’indennità previsto dall’art. 4, d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23 (c.d. Jobs Act) per i licenziamenti viziati sul piano formale e procedurale. Secondo la Consulta l’indennità non può essere rigidamente ancorata alla sola anzianità di servizio. Leggi l’intero articolo qui! …
Ancora due provvedimenti d’urgenza sul diritto allo svolgimento delle mansioni in smart working durante l’emergenza Covid
Commento alle ordinanze ex art. 700 cod. proc. civ. Tribunale di Roma del 20 giugno 2020 e Tribunale di Mantova del 24 giugno 2020 A cura di Tommaso Targa – Trifirò & Partners Avvocati Entrambe le ordinanze in commento sono state rese nell’ambito di rispettivi procedimenti d’urgenza, avviati da lavoratori che rivendicavano il proprio diritto di svolgere le mansioni in modalità di lavoro agile (smart working) fino alla fine del periodo di emergenza sanitaria. E, in ciascun caso, i ricorrenti richiamavano la normativa speciale di cui all’art. 67 del d.lgs. n. 18/2020 (c.d. “Decreto Cura Italia“) e art. 90 del d.lgs. …
Le novità per il Mercato del lavoro previste nel Programma Nazionale di Riforma
Commento a cura degli avv.ti Luca Peron e Diego Meucci, Trifirò & Partners Avvocati In data 6 luglio 2020 il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Programma Nazionale di Riforma (PNR), documento programmatico con il quale l’Esecutivo punta al rilancio della crescita attraverso l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione sociale e la coesione territoriale. Tra le azioni ipotizzate riguardanti il “Mercato del Lavoro” l’attenzione è posta sul rafforzamento delle politiche attive del lavoro (con una probabile revisione del Reddito di Cittadinanza), il sostegno congiunturale all’occupazione (con interventi di riforma degli ammortizzatori sociali), il completamento del potenziamento dell’operatività dei centri per …
Il punto su… validità clausola russian roulette per evitare dello scioglimento delle società
di Vittorio Provera Partner Trifirò & Partners Avvocati In situazioni nelle quali il capitale sociale di una società è ripartito in misura paritetica tra due soci, o in presenza di due soci di controllo paritetico, è tutt’altro infrequente che vi sia uno stallo decisionale che può determinare lo scioglimento della società. Per ovviare può essere introdotta, anche in patti parasociali, una clausola dominata, russian roulette, sulla cui validità si è pronunciata recentemente la Corte d’Appello di Roma con la sentenza n. 782/2020 del 3 febbraio 2020. Leggi l’intero articolo qui! …
Concorrenza sleale “pura” e “interferente”. Competenza delle sezioni specializzate per l’impresa: non basta la generica prospettazione della violazione di diritti di esclusiva, se si tratta di prospettazione non circostanziata e palesemente strumentale a radicare il giudizio innanzi a un giudice incompetente
Trib. Trieste, sezione specializzata in materia di impresa ordinanza 11 marzo 2020 – Nota a cura dell’avv. Tommaso Targa – Trifirò & Partners Avvocati L’ordinanza in commento ha richiamato la giurisprudenza consolidata, di legittimità e di merito, secondo cui la competenza a decidere sulla domanda di repressione della concorrenza sleale e di risarcimento dei danni conseguenti spetta alle sezioni specializzate, in ipotesi di concorrenza sleale cosiddetta “interferente”. Tale fattispecie si verifica allorché “debba verificarsi se i comportamenti asseritamente di concorrenza sleale interferiscano con un diritto di esclusiva“, ossia quando – attraverso o nell’ambito di un comportamento di concorrenza sleale ex art. 2598 …
Determinazione del corrispettivo del patto di non concorrenza dell’agente
Trib. Napoli, sezione lavoro, Sentenza 19 maggio 2020 Nota a cura dell’avv. Tommaso Targa – Trifirò & Partners Avvocati La sentenza in commento ha esaminato il patto di non concorrenza post contrattuale, inserito in un contratto di agenzia. Tale patto prevedeva, a titolo di corrispettivo, il pagamento di un importo, da corrispondersi in unica soluzione al momento della cessazione del rapporto, pari al 2% delle commissioni complessivamente fatturate dall’agente ab initio. L’agente ha sostenuto che tale corrispettivo sarebbe stato incongruo e, comunque, quantificato in violazione dell’art. 1751 bis cod. civ.. Leggi l’intero articolo qui! …